Mi asciugo i capelli e guardo. Quelli bianchi stanno prendendo il totale sopravvento sugli altri.
Mi ricordo ancora la scoperta del primo.
Avevo poco più di 22 anni e da poco avevo fatto una delle mie scelte radicali: il cambio di facoltà universitaria.
Stavo preparando il primo esame del nuovo percorso: statistica.
Per me che arrivavo da studi umanistici e che sosteneva di avere un rapporto di odio e amore con i numeri era una bella sfida.
Il professore Orviati però era talmente bravo e innamorato della sua materia che mi trasferì una carica incredibile.
Ricordo ancora il suo sorriso e la mia gioia quando mi scrisse 30 sul libretto.
Da allora sono passati 23 anni e quel singolo capello bianco è restato solo per un bel po'.
Ora le proporzioni si sono invertite.
Non sono mai riuscita a cedere, almeno fino ad ora, alla tentazione della tinta.
Ho un atteggiamento maniacale con i dettagli, quindi soffrirei da morire vedendo la ricrescita o in alternativa mi trasferirei a vivere dalla mia parrucchiera.
Il bianco dei capelli mi ha sempre affascinato, lo consideravo quasi una sorta di gradi sul petto.
Lo abbinavo a maturità e pacatezza.
E qui inizia il guaio.
Mi guardo allo specchio e ci ritrovo tutti i miei quasi 45 anni.
Guardo l'anima e le cicatrici ci sono, anche quelle tutte, accumulate nel corso del tempo.
Ascolto lo spirito...e qui non ci siamo...non riesco proprio a sentirmi 45 anni e brizzolata.
Salgo in bicicletta e mi ritrovo a pedalare come pedalavo da bambina, quando in sella all'olandesina (con tanto di cestino in vimini che un giorno con cura ho eliminato dalla mia vita) facevo finta di correre su una bici da corsa. Ora pedalo veramente su una bici da corsa, ho realizzato questo sogno con calma, ma è un altro tassello del mio complicato puzzle che è andato a posto.
Ma vedo spesso intorno a me facce perplesse.
Non riesco a non vivere la vita a morsi abbondanti e pur essendo una persona con una intensissima vita celebrale (non do mai pace al mio cervello...non garantisco sui risultati), ho bisogno di fisicità, di aria aperta, di corsa sotto la pioggia, di provare a dare il massimo in ogni cosa che faccio, di spingere su quei pedali con tutta l'energia che ho...
Continuo a sentirmi un'eterna ragazza, come se il tempo dei sogni e il tempo per realizzarli non terminasse mai.
Sento che c'è sempre qualche cosa di nuovo e inesplorato che mi chiama e cerca.
Quindi...facce perplesse...restate tali...ho i capelli bianchi, ma non smetterò di vivere di emozioni e sfide...mi tengo i miei capelli bianchi e tengo stretto il mio pensiero positivo...come peter pan