Sono sul treno in un venerdì pomeriggio uggioso di novembre.
Mancano pochi giorni al mio compleanno.
Ho conosciuto questa città, la città di Trieste a novembre di tanti anni fa.
Tutto nella mia vita stava prendendo una strana piega.
Pochi giorni prima dell'inizio dell'università, mio papà aveva chiuso il gruppo Belluno, come comandante.
Ricordo una cerimonia triste. Se dovessi fare un paragone direi che sembrava un funerale americano. tutti si sforzavano di essere sereni, pur sapendo che nulla sarebbe stato come prima.
Quelle mura, quella gente...per me quasi una seconda famiglia.
Quelli erano i luoghi che io conoscevo per stare con mio papà. C'era profumo di casa.
E mia mamma da ottima pr aveva dato una mano a creare un gruppo allaegato alle famiglie.
Nel mese di novembre ho iniziato a fare la pendolare settimanale...
Non sono mai stata una con il sugo della mamma in valigia...
In quella valigia che mi caricavo sulle spalle c'erano più sogni che mutande...
E ora mentre aspetto che il treno parta, guardo le nuove generazioni salire sul treno che li riporterà per due giorni a casa e mi chiedo cosa contengono le loro valigie. ..
La mia ora è solo una cartella di lavoro...salgo sul treno e penso...leggo e sogno...
E i sogni come allora sono più numerosi di qualsiasi altra cosa...
Forse un po' sbiaditi, forse un po' malinconici...forse vorrebbero un altro sole o dell'altra pioggia...o forse vorrebbero solo poter vivere non giudicati da quegli occhi che ti accompagnano da sempre ma che forse mai capiranno di che pasta sono fatti...
venerdì 7 novembre 2014
Quanti sogni in quella valigia
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