martedì 2 luglio 2013

della scrittura e altre considerazioni

sto pensano...
mi sono avvicinata a twitter da poco. Faccio fatica ad utilizzarlo, ma anche se non è stato amore a prima vista ne sta nascendo una bella simpatia.
Però è difficile per almeno due motivi:
1) la frenesia che ti prende per seguire tutti gli aggiornamenti che si susseguono a velocità mostruosa
2) la difficoltà che nasce dall'obbligo di dover essere chiari in poche battute.
La mia memoria torna inevitabilmente a quando i professori delle scuole medie e delle superiori chiedevano di scrivere temi sempre più lunghi, che si trasformavano alcune volte in ripetizione ridondante di concetti. Fruttavano ottimi voti, ma potevano funzionare anche con spreco di meno inchiostro!
Poi arriva la tesi dove ti suggeriscono di essere impersonale e oggettiva.
Entri nel mondo del lavoro e scrivi in burocratese e poi all'improvviso ti chiedono di avvicinarti ai social.
Al che ti viene spontanea una risata, perchè pensi che sia uno scherzo...
Da lì inizia la sfida per ritornare alla naturalezza della narrazione che nel corso degli anni ti hanno obbligato a nascondere infondo al cassetto sotto forma di diario.
Alcune volte delle emozioni sono arrivate a video con i blog, ma la storia è un'altra.
Chiarezza, semplicità, assertività...peccato che chi ti chiede queste cose spesso non sappia che sono un risultato e non un presupposto.
Se vicino ci mettete che spesso chi la fa semplice, beve bottiglie di arroganza a colazione, non vi nascondo che qualche "francesismo" nasce spontaneo dal profondo del cuore.
Fortunatamente ho amato la filosofia e soprattutto Hegel e Popper, per cui da loro traggo i pilastri su cui appoggia la mia esistenza e quando proprio lo sconforto è tanto lascio a Baumann la spiegazione di questo periodo di decadenza morale da un lato e di grande possibilità di fare la differenza, anche se per un gruppo ristretto, dall'altro.
Buona serata a tutti!!!

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