martedì 11 novembre 2014

Ti piace studiare...non te ne devi vergognare...

Così,  aspettando il treno, assaporo il gusto di una giornata diversa.
Una giornata dedicata all'ascolto di Alessandra Farabegoli. Una giornata passata sentendo dalla sua voce quello che regala nei suoi libri o nel "manuale del buonsenso in rete" e anche qualcosa di più.
A dire il vero, più di qualcosa di più.
È stata la conferma di quanto sia importante fare con testa e cuore il proprio lavoro.

Ciò che sto scoprendo nelle persone che sono diventate "colleghe o colleghi" in questo mesi, quasi anni, è la passione, la serietà,  ma anche la spensierata leggerezza che hanno solo le persone che amano il loro lavoro possono avere.

Tra la mia e la loro scrivania ci sono chilometri resi inesistenti dalla carta e dalla tecnologia.

Ecco che però appena ne ho l'occasione corro ad ascoltare dalla loro voce ciò che ho studiato nei loro testi oppure ho letto nei loro blog.

Ultimamente mi sta aiutando tanto in questo Rosy Russo con la sua uauacademy...

Spero che presto vengano da questa parte d'Italia che ho imparato a conoscere e che mi piacerebbe conoscere...

Intanto ho ricevuto in regalo una bella giornata...una giornata che mi conferma che "mi piace studiare e non me ne devo vergognare"...

venerdì 7 novembre 2014

Quanti sogni in quella valigia

Sono sul treno in un venerdì pomeriggio uggioso di novembre.
Mancano pochi giorni al mio compleanno.
Ho conosciuto questa città,  la città di Trieste a novembre di tanti anni fa.
Tutto nella mia vita stava prendendo una strana piega.
Pochi giorni prima dell'inizio dell'università,  mio papà aveva chiuso il gruppo Belluno, come comandante.
Ricordo una cerimonia triste. Se dovessi fare un paragone direi che sembrava un funerale americano. tutti si sforzavano di essere sereni, pur sapendo che nulla sarebbe stato come prima.
Quelle mura, quella gente...per me quasi una seconda famiglia.
Quelli erano i luoghi che io conoscevo per stare con mio papà.  C'era profumo di casa.
E mia mamma da ottima pr aveva dato una mano a creare un gruppo allaegato alle famiglie.
Nel mese di novembre ho iniziato a fare la pendolare settimanale...
Non sono mai stata una con il sugo della mamma in valigia...
In quella valigia che mi caricavo sulle spalle c'erano più sogni che mutande...
E ora mentre aspetto che il treno parta, guardo le nuove generazioni salire sul treno che li riporterà per due giorni a casa e mi chiedo cosa contengono le loro valigie. ..
La mia ora è solo una cartella di lavoro...salgo sul treno e penso...leggo e sogno...
E i sogni come allora sono più numerosi di qualsiasi altra cosa...
Forse un po' sbiaditi, forse un po' malinconici...forse vorrebbero un altro sole o dell'altra pioggia...o forse vorrebbero solo poter vivere non giudicati da quegli occhi che ti accompagnano da sempre ma che forse mai capiranno di che pasta sono fatti...