Jill Abramson è direttrice del New York Times dal giugno del 2011, ma con sgomento ho letto il bellissimo articolo di questa settimana a lei dedicato dall'Internazionale.
Interessante capire e leggere tra le righe tutto ciò che questa donna ha fatto per aggiudicarsi il posto al prestigioso quotidiano...
Qua e là si trova la sfida/provocazione su "Riuscirà a salvare il giornale affidatole?"
Al che sorge spontanea una domanda? Le hanno affidato l'incarico perchè ha delle potenzialità giuste per la sfida oppure perchè almeno se va tutto male possono addurre come scusa il fatto che era una donna?
E' mai possibile che ancora oggi non si possa semplicemente dividere il genere umano in capaci e incapaci, intelligenti o meno intelligenti indipendentemente dalle generalizzazioni in termini di sesso, colore credo politico e religioso?
Appariamo progressisti e cadiamo ogni giorno di più in un oscurantismo ideologico dove giudichiamo le persone anche per il colore delle mutande che portano...se non rispondono ai criteri del momento modaioli rischiamo di essere giudicati out anche per questo?
Riflettiamo e torniamo al pensiero concreto mescolando con attenzione asserzioni di fatto e giudizi di valore a sfondo morale e non di pregiudizio...
3 commenti:
Sono contenta che tu abbia ricominciato.Brava.concordo con quello che hai scritto,ma il mondo ora va così o forse è sempre andato così...ma tu di che colore hai le mutande?Cerca di sceglierle bene,perchè è un particolare importante in questa società Dell 'apparenza...non crederai mica ancora alle favole?
c'è chi mi ha un tempo introdotto nel mondo della coerenza e della meritocrazia...in quel mondo delle favole dove se faticavi venivi premiato mi sono trovata molto bene e a mio agio...
trovo un po' più difficile la vita reale in un mondo di pressappochismo e arroganza, dove il facile pensiero delle masse schiaccia l'individualità e la voce fuori tono in un silenzio culturale che ricorda la Roma di Nerone o altri periodi storici che hanno portato a salti sostanziali nella storia...evoluzione o involuzione...in teoria starebbe a noi deciderlo...
continuo a credere che resterò coerente al mio modo atipico di concepire la vita, pagandone tutte le conseguenze di buon grado e con consapevolezza...
per le mutande mi mantengo sul sobrio...la moda passa...l'eleganza resta :-)
Penso di conoscere le persone che ti hanno introdotto Nel mondo della coerenza e della meritocrazia...ahimè!Continua così,non confonderti nella massa,sii sempre un fiore blu in un campo di papaveri.Concordo anche sulle mutande:è necessario aver classe anche nei dettagli nascosti!Un abbraccio.
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