martedì 29 gennaio 2008

guerriero stanco

mi sento un guerriero stanco
depongo le armi e mi siedo
con la schiena appoggiata al tronco di un salice piangente
che con i suoi lunghi rami mi protegge dalla vista dei curiosi festosi sull'altra sponda del fiume
ho voglia di respirare con calma
voglio che il nuovo tepore arrivi al cuore e ridoni energia al corpo e all'anima
entrambi svuotati da un eterno vagabondare senza meta e senza successo
passato sferrando colpi che hanno lasciato ferite e cicatrici sugli altri e su di me
ora non so se mi rialzo, non voglio risollevare la spada, nemmeno per proteggermi da chi arrivando ora potrebbe tranquillamente uccidermi
...per una volta resto qua
non lo so e non lo voglio sapere cosa sarà di me...
arriverà qualcuno
magari semplicemente si accovaccerà accanto a me
e in silenzio osserveremo insieme l'ineluttabile fluire del tempo scandito dal corso del fiume
o forse nessuno
e nel caos del silenzio ritroverò me stessa...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'anima spesso è un deserto su cui a volte non soffia nemmeno il vento... Forse un lupo di sera non sa ancora che è sempre fermo al crepuscolo... Ma se il lupo di sera sa brillare di luce propria, allora alzati, attraversa il deserto e illumina lo spazio intorno, non soltanto dove poggi le zampe... La poesia è movimento, non staticità...Non si limita ad alleviare la superficie dell'anima, va a cercarla dove è più difficile trovarla... Vai con lei e falla parlare... Se vuoi, ne parliamo... Ti abbraccio e mi accovaccio vicino...per ascoltarti, non per guardare il vuoto... Saxatilis

lupo di sera ha detto...

è molto bello ciò che scrivi...
lupo di sera ha attraversato molti deserti...osservando le zampe ed altro...
la poesia per me è riflessione...inter e intra personale...
la staticità richiede movimento...sono complementarietà...
e il vuoto è uno spazio che consente il riempimento...